Storia del Comune
Nel suo volume: “Castelli, rocche, case turrite della provincia di Pavia” Mario Merlo definisce Cura Carpignano l'unico paese della nostra provincia, che abbia conservato il prefisso latino di "curia" che non proviene dal linguaggio religioso come molti credono, ma da un'istituzione civile instaurata nel periodo romano. Le "Curie" erano sedi amministrative di gabella e dovevano provvedere all'esazione delle tasse ed imposte, i loro capi, erano chiamati "decurioni".
Cura Carpignano sorgeva allora come oggi, in posizione adatta a tali operazioni, essendo al centro di una raggiera viaria che poneva il paese in comunicazione con Pavia e diversi altri centri limitrofi, da Lardirago fino a Villanterio e Filighera. Il suffisso “Carpignano” potrebbe derivare dal nome del primo, o del più influente decurione, ma non è da escludersi una seconda ipotesi, ovvero la presenza di numerosi boschi di carpini da dove deriverebbe appunto il termine.
La storia ci ricorda che all'inizio del 1400 fu signore di Carpignano, Manfredo Beccaria per volere del duca Filippo Maria Visconti. Verso la metà del sec.XIV il luogo era tributario del collegio universitario “Castiglioni” di Pavia fondato dal Cardinale Branca, (oggi Castiglioni-Brugnatelli). Ai Beccaria subentrarono i nobili milanesi Foppa-Tettoni, quindi i Salimbene, gli Olevano ed i Malaspina e i Visconti-Gattico.
La frazione “Strazzago” (antico nome, dove oggi sorge la chiesa) passò ai Benedettini dell’antico monastero di S. Apollinare in Pavia, esistente gia nel XII secolo, distrutto nell’assedio del 1525. La chiesa parrocchiale, fu costruita nel sec. XVI ed allungata nel 1700, dedicata a Maria Vergine, al suo interno un pregevole organo e alcuni dipinti.
Il comune di Cura Carpignano è composto d’alcune frazioni. Calignano l'antico “Calinius” d'epoca romana è aggregato a Cura Carpignano con regio decreto nel 1872. La chiesa, dedicata a S. Giorgio, è una ricostruzione del periodo 1749-1784. La strada di Prado divide i due comuni, sulla sinistra le abitazioni fanno parte di Pavia, a destra di Cura Carpignano.
Vimanone, dal latino “Vicus Manonis” o “Vicomuma” è ricordato per la prima volta in un documento del 1095 ed è stato aggregato a Cura Carpignano con regio decreto del 1871: i primi signori ed assegnatari di codesto luogo furono i nobili Giorgi, ai quali succedettero i Beccaria di S. Alessio, i Bergamini, i Salimbeni, i Belcredi, i Nocca, i Beduschi. La frazione Vedria prende il suo nome dal latino “Vetus” vecchio, che indica una stazione di posta o una locanda presenti già in epoca antica. Ci sono anche altre frazioni che fanno parte del Comune: Borghetto, Pescarone, Pescaronino, Mulinazzo, Dossino, Colombara e Torrebianca.
Sicuramente la costruzione principale del paese è Villa Imbaldi, probabilmente edificata dalla famiglia da cui prende il nome nel sec. XVII. Questo edificio appartenne successivamente ai Dozzio e ai De Capitani d’Arzago. Considerando che nelle vicinanze scorre una roggia, è lecito supporre che la villa sia sorta su di un precedente fortilizio: il parco comprende numerose piante secolari, in particolare un maestoso “Ginkgo Biloba” di circa trecento anni.